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Connettersi ecologicamente per un paesaggio da gustare

Pubblicata da Opera il 05/03/2018

In un recente lavoro abbiamo elaborato un documento di riflessione su quanto la connettivity ecologica sia rilevante per il benessere umano. La frammentazione degli habitat è infatti la causa più importante della distruzione degli ecosistemi e dei problemi ambientali e sociali che ne conseguono. È chiaro che la causa principale della frammentazione è l’agricoltura, il trasporto, l’urbanizzazione. Quello che abbiamo misurato in questi anni è che la creazione di semplici aree protette (da pochi mq a molti kmq) e focalizzarsi solo su alcune specie – i lombrichi e le farfalle - crea riserve di protezione ma non è in grado di ridurre il declino della biodiversità e di far fronte alle variazioni climatiche. Aiutare la mobilità delle specie tra gli habitat ne riduce il declino perché aumenta i flussi migratori e le probabilità di nutrimento e i successi riproduttivi e di resilienza. Inoltre, le specie sono in grado di far fronte alle variazioni climatiche grazie alla possibilità di muoversi in aree appropriate.

Aumentare la connettività è un approccio intuitivo e pratico per ridurre la frammentazione degli habitat e la perdita di biodiversità ad essa associata. Come passare dalla teoria alla pratica? Le imprese e tutti i portatori d’interesse devono unirsi in rete per poter contribuire alla creazione di connettività produttive e a diversi livelli realizzando un’agricoltura produttiva moderna e sostenibile. Ne abbiamo parlato lo scorso 26 febbraio a Bologna presso la splendida struttura di FICO. Durante il workshop, organizzato insieme alla Fondazione FICO e alla Regione Emilia-Romagna, abbiamo argomentato quanto i cibi moderni sostenibili siano la modalità pratica ed operativa per andare in una direzione attuale di gestione del territorio e del paesaggio. La moderna accezione di qualità alimentare – il cibo sostenibile – tutela e crea paesaggio e comunità. L’esempio del vino con le aziende certificate VIVA è un modello di riferimento da seguire: dati alla mano, i requisiti richiesti da VIVA per la certificazione sono la migliore garanzia di un paesaggio produttivo funzionale tangibile perché misurato e coltivato.

 

Prof. Ettore Capri
ettore.capri@unicatt.it
Direttore Centro di ricerca Opera

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