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Linee guida per l’uso sostenibile degli agrofarmaci

Pubblicata da Opera il 11/10/2018

L’attenzione delle istituzioni mondiali e della comunità scientifica viene sempre più spesso rivolta ai temi di sostenibilità ambientale del comparto agricolo, e in particolare alla qualità e alla gestione delle risorse idriche. Il più recente Annuario dati ambientali dell'ISPRA (2017) testimonia un miglioramento dell’eco-efficienza dell’agricoltura italiana dal 1990 al 2015 e una decrescita delle pressioni per quanto riguarda il consumo di fertilizzanti, l’uso di energia, le emissioni acidificanti e le emissioni dei gas effetto serra. Tuttavia, per quanto riguarda i prodotti fitosanitari consumati sul territorio, i dati ci  mostrano dal 2014 un aumento dei consumi di +4,7% e un superamento degli standard di qualità ambientale per i parametri chimici (sostanze prioritarie e sostanze non prioritarie) in alcuni corpi idrici, imputabile essenzialmente ad alcuni prodotti fitosanitari e ad alcuni metalli. La gestione e il corretto uso dei prodotti fitosanitari, e la definizione di una strategia adeguata, rimane quindi una delle principali fonti di criticità per il miglioramento della sostenibilità in agricoltura e per il raggiungimento degli obiettivi di qualità delle acque.

In Europa il corretto impiego dei prodotti fitosanitari è considerato una priorità ed è oggetto di diverse normative comunitarie emanate negli ultimi anni, come il Regolamento (CE) N. 1107/2009 relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e la Direttiva 2009/128/CE che istituisce un “quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi”. L’Italia, così come ogni altro stato membro, ha adottato, come richiesto dalla direttiva sopra citata, un Piano di Azione Nazionale (PAN) nel quale sono definiti gli obiettivi, le misure, i tempi e gli indicatori per la riduzione dei rischi e degli impatti derivanti dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari e per incoraggiare lo sviluppo e l’introduzione della difesa integrata e, di approcci o tecniche alternative, con lo scopo di ridurre la dipendenza dall’utilizzo di prodotti fitosanitari. Nonostante siano stati fatti parecchi progressi, i dati di monitoraggio delle acque superficiali e di falda, evidenziano la presenza di fitofarmaci, confermando che le deviazioni dalle buone pratiche possono determinare episodi di contaminazione. 

Diventa quindi fondamentale l'adozione di soluzioni che riducono la contaminazione ambientale, sia puntiforme che diffusa, attraverso un processo che accresce competenza e consapevolezza degli addetti e favorisce l’assunzione di comportamenti responsabili basati sulla cultura della prevenzione e dell’anticipazione.

In questo contesto, il trasferimento e la condivisione di   informazioni, competenze ed esperienze tra ricerca, aziende e altri  attori del settore agricolo sono ritenuti fondamentali per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale ai vari livelli.

TRAINAGRO, che sta per “TRAsferimento delle conoscenze e dell’INnovazione nell’uso sostenibile dei pesticidi in AGRicOltura” è un progetto co-finanziato dalla Regione Lombardia nell’ambito del FEASR – Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, per rafforzare il legame tra agricoltura e ricerca. Promuovere attività informative e dimostrative sul tema dell’uso sostenibile e responsabile dei prodotti fitosanitari è uno dei principali obiettivi.

Attraverso l’uso di strumenti informatici e divulgativi quali linee guida, e strumenti di autovalutazione l'azienda agricola potrà (auto)valutare sia il proprio comportamento, sia la propria struttura, individuando i miglioramenti possibili per quanto riguarda la gestione dei fitofarmaci in azienda.

Più nel dettaglio, le linee guida rappresentano una sorta di "manuale", redatto con l’intento di raccogliere un insieme di raccomandazioni in grado di garantire un elevato standard di qualità nella gestione dei prodotti fitosanitari all'interno dell'azienda, dal momento dell'acquisto al loro smaltimento.

Mediante l’analisi dei comportamenti, delle dotazioni strutturali e delle attrezzature della singola azienda agricola, si possono infatti individuare i punti critici che possono rappresentare un rischio per l’ambiente e/o per la salute umana e conseguentemente suggerire le soluzioni più idonee.

Si tratta di un approccio diverso dall’assistenza tecnica tradizionale; in questo caso viene promosso un approccio di valenza più ampia, che coinvolge l’azienda agricola e il contesto nel quale è inserita. L’intento nella fase di redazione è stato quello di raccogliere un insieme di raccomandazioni sviluppate sistematicamente, allo scopo di rendere appropriato e, con un elevato standard di qualità, un comportamento desiderato. E’ stata costruita una check-list a supporto dell'agricoltore/viticoltore, facilmente utilizzabile,attraverso smartphone, oltre che uno strumento di valutazione dell’impatto sull’ambiente delle strategie fitosanitarie aziendali, basato su nozioni di tipo scientifico, ma rappresentato in forma di gioco (il cosiddetto serious gaming), che può essere intuitivamente ed efficacemente utilizzato da qualunque portatore di interesse.

Questo approccio si allinea perfettamente  con gli obiettivi del programma VIVA“La sostenibilità nella vitivinicoltura in Italia” , che   stimola azioni finalizzate al miglioramento continuo delle prestazioni di sostenibilità nel settore vitivinicolo, in particolare alla produzione responsabile, attraverso un approccio che può essere adattato e ottimizzato rispetto le diverse esigenze e contesti territoriali. In particolare l’innovazione relativa al connubio tra gli strumenti previsti dal progetto TRAINAGRO e dal programma VIVA è legata alla maggiore consapevolezza dei punti critici relativi alla gestione dei fitofarmaci a livello aziendale.

dott.ssa Maura Calliera

maura.calliera@unicatt.it

Università Cattolica del Sacro Cuore

 

 

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