La parola sostenibilità protagonista al Vinitaly 2019. Ridurre il proprio impatto sull’ambiente, preservare le risorse naturali, la biodiversità e il paesaggio, è riconosciuta come l’unica strada possibile, anche per il vino. Il programma VIVA del Ministero dell’Ambiente, presente come ogni anno alla manifestazione di Verona per promuovere la sostenibilità in viticoltura, è stato al centro di numerosi eventi di presentazione dei risultati delle cantine che hanno recentemente aderito all’iniziativa, sottoponendosi alla valutazione dei quattro indicatori di sostenibilità VIVA (aria, acqua, vigneto, territorio) e impegnandosi in un miglioramento continuo. Produttori di vino dal prosecco all’Amarone, aziende come Enoitalia, Valpantena, Dal Bello, Venica&Venica, Cecchetto, Bernardi, Rechsteiner, Principi di Porcia, Russiz, etc. hanno dedicato uno spazio di quest’edizione di Vinitaly, al loro percorso di sostenibilità VIVA, segno di una consapevolezza e attenzione crescente.

Il programma del Ministero, avviato nel 2011, è ormai un sistema consolidato per misurare la sostenibilità in viticoltura, nonché uno dei capisaldi per la definizione di uno standard unico nazionale. Se ne è parlato anche alla trasmissione Decanter di Radio 2, che ha seguito la manifestazione a Verona, con l’intervista di Tinto al professor Ettore Capri dell’Università Cattolica di Piacenza, partner scientifico del Ministero dell’Ambiente per il programma VIVA. Il messaggio lanciato dal Vinitaly 2019 è il seguente: l’attuale entusiasmo per il binomio sostenibilità e vino, per tradursi in un concreto vantaggio per l’ambiente, ma anche per il business delle imprese e per la tutela dei consumatori, deve essere accompagnato da standard di misura delle prestazioni e da certificazioni riconosciute in un sistema trasparente pubblico ed autorevole.

dr.ssa Nicoletta Fascetti Leon

Fascetti.Nicoletta@minambiente.it

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